PROGETTO ADOLESCENTI
PROGETTO PEDIATRI
Il percorso è partito da un confronto su quanto veniva osservato rispetto all’utilizzo delle tecnologie da parte dei bambini e delle abitudini dei genitori e sulla condivisa necessità di intervenire a favore dei bambini visto l’anticipo con il quale vengono a contatto con gli schermi (già dai primi anni di vita) e viste alcune abitudini dei genitori, rilevate anche da esperienze dirette di osservazione in studio da parte dei pediatri.
Il gruppo ha lavorato all’elaborazione di uno schema, ad uso dei pediatri, diviso per fasce di età (0/6 mesi, 6/12 mesi, 12/24 mesi, 3/6 anni, 6/10 anni e 11/14 anni) nel quale sono state sono state prima selezionate e poi inserite le indicazioni più importanti da dare ai genitori delle diverse fasce di età rispetto all’utilizzo degli schermi (smartphone, tablet, tv, videogiochi).
Il lavoro di progettazione è proseguito, coordinato dall’Associazione MEC, che ha rivisto i materiali e impostato una ricerca-azione che prevede tre fasi:
a. Somministrazione di un questionario rivolto ai genitori da parte dei pediatri stessi (Ottobre-dicembre 2020), dal quale son state raccolte più di 600 risposte. Una prima presentazione di questi dati è stata fatta il 17 Dicembre a tutti i pediatri della Provincia di Pordenone ad un incontro organizzato dall’Azienda Sanitaria.
b. Campagna di sensibilizzazione delle famiglie, utilizzando e testando i materiali progettati e rivisti – la guida per genitori per esempio è stata sostituita da schede specifiche per le diverse fasce di età (Febbraio- Aprile 2021)
c. Somministrazione di un secondo questionario per confrontare i dati al termine del primo periodo di utilizzo dei materiali e riprogettazione degli stessi (Maggio-Giugno 2021).
PRESENTAZIONE DEL TAVOLO
Don Lorenzo Milani (1923-1967) ha saputo leggere e interpretare nel contesto del secondo dopoguerra i comportamenti civili e religiosi dei ragazzi che incontrava: si è schierato dalla loro parte per imparare e comprendere cosa vivevano, da quali problemi erano coinvolti, di cosa avevano bisogno per crescere come cittadini e credenti, per aiutarli a divenire adulti consapevoli e capaci di scelte libere.
Anche noi adulti oggi abbiamo bisogno di uno sguardo umile per riscoprire cosa sia più essenziale nell’educazione dei ragazzi. Abbiamo bisogno di farlo insieme tra adulti con ruoli e competenze diverse per imparare un linguaggio comune perché i ragazzi, pur impegnati in attività e luoghi differenti, sono sempre gli stessi. Non sono solo figli dei loro genitori ma anche di un territorio e di una comunità che può ostacolare, restare indifferente, o favorire la loro formazione e crescita.
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